Indennita' di dissocupazione: ci dispiace ma abbiamo gia' dato |
CasamicciolaNews - Cronaca | |||
Scritto da Ida Trofa | |||
Lunedì 20 Marzo 2006 13:16 | |||
Indennita' di dissocupazione: ci dispiace ma abbiamo gia' dato Si presenta allo sportello per richiedere il versamento della quota spettante così come indicato dalla segnalazione Inps, ma scopre che è già stata consegnata da un altro. A quanto pare il soggetto che avrebbe incassato la somma in tutta tranquillità avrebbe mostrato regolare documento di riconoscimento. Un mistero in piena regola dunque. Sul caso indagano le autorità competenti. Mentre voci non ufficiali dichiarano che il malfattore sarebbe già stato assicurato alla giustizia. In relazione non mancano analogie e precedenti. Poste nella bufera a Casamicciola. Dopo le reiterate e continue proteste sul caso mancato recapito di missive e prodotti postali. Un’altra tegola si abbatte sul servizio. Una truffa nella truffa, nella quale come sempre a pagarne le pene è il contribuente lavoratore con tutti gli annessi e connessi.Del dispiacevole avvenimento è stato vittima un uomo di mezza età, il luogo dove si è verificato la strana vicenda l’Ufficio Postale della cittadina termale, quando nella mattinata di martedì 14 marzo u.s. una persona di cui non viene rivelato la propria identità per motivi di opportunità si recava presso lo sportello dell’ufficio postale, avendo ricevuto per posta ordinaria una missiva dell’I.N.P.S., nella quale gli veniva comunicato che nel giorno prestabilito e munito oltre che di documento di riconoscimento anche di codice fiscale, ed avrebbe avuto diritto alla riscossione delle indennità di disoccupazione come previste per legge. Avrebbe avuto diritto perché? Al momento del ritiro degli emolumenti, l’addetto dello sportello comunicava al signore in questione che tale titolo mandatario era gia stato incassato da persona che regolarmente aveva esibito documento identificativo e siglato l’atto di consegna. L’uomo mostrava a queste dichiarazioni grande stupore ed una notevole apprensione. Un vero macigno, una tegola caduta dall’alto senza il benché minimo preavviso. Alquanto ripresosi dallo shock tentava strenuamente di chiarire che quanto sostenuto dagli addetti dell’ufficio era sicuramente impossibile, in quanto, quella era prima volta che egli si recava presso il locale ufficio postale dall’inizio dell’anno, e che anzi attendeva con impazienza il previsto contributo statale, fondamentale e necessario al bilancio di famiglia. E dunque non poteva essere che la somma era già stata ritirata. Anzi per la circostanza in questione si era più volte recato nell’ufficio di zona dell’Istituto di Previdenza Sociale in Ischia in via dello Stradone per chiedere chiarimenti in merito alla pratica presentata nei termini e nei modi previsti dalla normativa in corso. E, solo dopo essersi accertato della regolarità della pratica protocollata a suo nome e successivamente essendogli stato recapitato il comunicato del regolare mandato di pagamento si sarebbe recato presso la locale sede di poste italiane. Dunque una Truffa nella truffa dove sembra che gli stessi operatori dell’ufficio siano stati raggirati con il conseguente effetto sul soggetto che dichiarandosi legittimo titolare del credito vantato ora pretendeva il versamento della somma dovuta. Intanto il responsabile dello sportello non poteva fare altro che ripetere al suo interlocutore che il pagamento era già stato effettuato ed incassato da soggetto dichiaratosi con evidenza di prova legittimo titolare del diritto alla riscossione e dello stesso,secondo quanto appariva dalla gestione delle tenute contabili meccanizzate, nessuna copertura finanziaria poteva esserci in favore della persona in questione. A questo punto il tizio convinto delle proprie ragioni e ritenendosi vittime di un sopruso, decide di andare oltre, oltre le parole, le giustificazioni ed i panegirici. “Non ci sta a perdere il frutto del proprio sudato lavoro”. Ignora le richieste ed ottenute, motivazioni di diniego all’incasso fornite dal direttore dell’Ufficio Postale, informando dell’accaduto le forze dell’ordine. Dunque davvero una bella gatta da pelare per gli operatori dell’ufficio Casamicciolese già di per se oltremodo affollato sia dentro che fuori per il foltissimo numero di extracomunitari che in quella stessa data effettuavano le richieste per la concessione del regolare permesso di soggiorno a mezzo di raccomandata. Solo dopo l’intervento degli agenti in divisa che provvedevano ad eseguire le prime indagini di rito ad istruire la notizia di reato, l’uomo si è arreso alla necessità di dare corso e tempo alla macchina della giustizia. Ovviamente, però, a mani vuote e senza “disoccupazione”. Una vicenda, davvero strana e dai risvolti inquietanti che di sicuro preannuncia lunghi strascichi. In quanto oltre alla denuncia presso tutte le autorità competenti, certa è la dichiarazione parte civile nei confronti di ignoti. Ignoti che, purtroppo per lui, nella fattispecie, sarebbero in possesso secondo quanto riportato dai computer di servizio dello stesso nome e cognome oltre che il medesimo numero di attribuzione di codice. Diverse comunque le versione in merito ad un fatto anomalo sul quale non mancano indiscrezioni e polemiche. Infatti se davvero un uomo con tanto di documento identificativo avesse in tutta calma ritirato le quote spettanti ad altro soggetto nomato ed identificato nei medesimi termini, questo presupporrebbe in caso di non erroneo conferimento l’esistenza oltre che di una banda di falsari in grado di clonare i documenti d’identità, di una vera e propria gang di truffatori capaci di spiare e seguire le mosse dei soggetti prescelti e dunque in grado di conoscerne gli spostamenti economici e non solo, le abitudini e lo stato patrimoniale. A meno che l’importo non sia servito a qualcuno materialmente capace di mettere le mani sulla cifra per poi far apparire la sua sparizione con una “avvenuta consegna”. Magari confidando sulla mancata pretesa di riscossione da parte del soggetto interessato, a seguito, forse, della mancata consegna dell’avviso relativo e della sua sparizione nei meandri del deposito tra i cumuli e cumuli di corrispondenza ancora da recapitare. Possibilità questa non del tutto remota visto che da mesi nella cittadina termale sono in atto proteste, lamentele incontri e scontri sulla questione, gravissima, della mancata consegna della posta e dei prodotti relativi e questo non in una sola zona ma nell’intero comune. In merito oltre che ai vertici locali sono state informate anche le autorità cittadine affinché mettano in atto tutte le procedure necessarie. A questo punto sembra doveroso che così come ebbe a fare il sindaco di Lacco Ameno, De Siano qualche mese fa trovatosi nella difficoltà di dover gestire un disagio ed un limite imposto alla sua comunità, scrisse direttamente al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni chiedendone l’immediato intervento. Intanto sulla sparizione dell’indennità di comunicazione fonti non ufficiali hanno reso noto che il soggetto prodottosi nel truffaldino incasso sarebbe già stato assicurato nelle mani delle autorità.
Sono mesi orami che l’utenza di Casamicciola lamenta disservizi in relazione all’operato delle poste locali. Soprattutto per quanto riguarda il recapito della corrispondenza. In particolar modo nelle zone alte del paese dove se prima la posta arrivava in ritardo ora non arriva affatto costringendo i cittadini a lunghe ed estenuanti code presso gli uffici oltre che a reiterate e vemmenbti segnalazioni in merito, segnalazioni che per il momento non hanno avuto riscontro. Ancora, in molti tra residenti occasionali con dimora altrove e cittadini extracomunitari hanno evidenziato che alla scadenza dei termini per il ritiro della prevista indennità, nessuna comunicazione è stata recapitata sino a far superare i termini previsti per il ritiro. Addirittura qualcuno, nel sollecitare e chiedere chiarimenti sulla presenza di giacenze postali, avrebbe ricevuto dall’addetto alle consegne esplicita richiesta di piccola mancia per ricever in tempo utile le missive. Insomma una bella trovata per chi avrebbe voluto, qui il condizionale è d’obbligo, arrotondare lo stipendio corrisposto in relazione ad un impiego molto molto faticoso e difficile. Un intreccio in realtà molto dannoso per l’utenza e per il sistema stesso che ora ne sta pesantemente pagando le pene a seguito dei tanti richiami, lamentele e segnalazioni per notifiche di stanziamento fondi, disoccupazioni, concorsi e quant’altro
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Ultimo aggiornamento Lunedì 11 Maggio 2009 06:59 |