Rischio idrogeologico: a Casamicciola crolli a monte e a valle |
CasamicciolaNews - Cronaca | |||
Scritto da Ida Trofa | |||
Mercoledì 23 Febbraio 2005 17:50 | |||
Rischio idrogeologico: a Casamicciola crolli a monte e a valle Disagi e difficoltà per la pioggia incessante che da giorni flagella l’isola. Collassi, dissesti, smottamenti, buche e asfalto divelto,sono all’ordine del giorno, ma le problematiche maggiori risultano essere quelle connesse ai movimenti franosi del terreno, senza possibilità di contenimento o limitazione degli effetti conseguenti. Dal Castiglione passando per via Quercia, continuando per via Tommaso Morgera in prossimità del parcheggio Anas finendo nelle zone montane dell’Ervaniello, Buceto ed ancora in più versanti delle colline e valli casamicciolesi, il rischio idrogeologico, acuito dalle piogge cadute incessantemente in questi giorni si fa sentire con preoccupazione ed urgenza investendo l’intero territorio cittadino. Omettendo di ritornare sulla questione “mezzocammino”, dove il belvedere è da tempo interdetto ed infruibile per l’evolversi e l’ampliarsi dei processi franosi ancora in corso. Riportiamo la fotografia quasi totale e minuziosa del paese scosso e smosso dal continuo incedere delle perturbazioni piovose, dove addirittura piccoli cedimenti, nel segno di precedenti fenomeni, in verità frequenti e cronici, si sono registrati in pieno centro. Sui costoni a ridosso della SS270 all’altezza della ex casa cantoniera dove il crollo ha riversato cumuli di terreno e fanghiglia in una proprietà privata senza, fortunatamente, provocare danni a persone o cose. Pare potersi escludere in questo caso l’ipotesi che la frana sia dovuta alle attività edilizie in corso nella area sovrastante. E più avanti dove addirittura il crollo, aggiuntosi ad altre avutesi tempo addietro, invade l’intero marciapiedi con diversi massi arrivati a raggiungere la vicina carreggiata, anche qui, fortunatamente, si è trattato di ripercussioni esclusivamente naturali e collegate alla morfologia del terreno. In via Pio Monte della Misericordia, lungo lo snodo viario diverse sono le zone di crollo, notabile è il riproporsi del distaccamento formatosi poco oltre l’omonimo struttura, e che fu alcuni giorni fa oggetto di intervento da parte della provincia al fine di ripristinare la viabilità del passo pedonale in questione. Lo stesso passo pedonale che per anni è stato recintata ed interdetto mediante vistose reti ed impalcature. Evidentemente la semplice rimossione delle stesse non è servita a risanare il pericolo caduta massi e terreno. Dunque in questa ed in altre zone del paese direttamente collegate a snodi viari principali pare urgano provvedimenti di recupero e messa in sicurezza delle coste. Imponente il crollo verificatosi nei pressi del vallone Senigallia, sede dell’antico centro termale collegato alla più nota Piazza dei Bagni, oggetto negli ultimi decenni di continue polemiche e contenziosi inerenti il problema della sicurezza e delle stabilità delle pareti che fiancheggiano l’alveo. In più tratti le pareti sotto l’effetto della continua erosione mista al mancato inerbimento sono venute giù per diversi metri cubi, riempiendo di materiale terroso il canale e riuscendo addirittura a variare l’originaria seppur mutevole conformazione della gola. Poco distante nella piccola via Nizzola lievi crolli si sono verificati in più tratti, lungo il collegamento alla vicina Piazza Maio. Altrettanto notevoli sono i processi franosi e gli smottamenti registratisi in più fasi temporali nelle località montane dell’Ervaniello, di Buceto, della Molara tra via Cretaio e Monte Tabor, che come nelle altre zone del paese non hanno determinato ripercussioni a persone o a cosa, ma solo lievi disagi e forti preoccupazioni in vista del ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche, un bilancio non troppo rassicurante che con la pioggia e con il passare delle ore favorisce e non diminuisce. Da non sottovalutare poi il pericolo costante per i motociclisti a causa dell’asfalto che puntualmente viene divelto quasi sempre a causa della pioggia e che per essa mostra i propri limiti. Per non parlare poi delle continue difficoltà a cui è costretta la cittadinanza nell’attraversare le aree interessate da interventi di edilizia pubblica. Intanto a Casamicciola continua a mancare un serio ed adeguato piano di protezione civile. Mentre non paiono lontani gli echi dei racconti tramandati dalle genti casamicciolesi costrette a fuggire sulle colline delle Sentinella e sui promontori vicini quando nel 1910 l’acqua venne giù dal cielo infaticabile per tre giorni e tre notti ed una nube cupa e nera sovrastava l’Epomeo, quasi a presagire il disastro che di li a poco si sarebbe abbattuto sulla cittadina stretta in una morsa di fango, quasi un fatale abbraccio, tra le due gole de La Rita e Santa Barbara. Infatti i processi franosi verificatisi senza alcuna ripercussione apparente si rivelarono in seguito deleteri quando tutte le briglie e le paratie di contenimento vennero giù indomite devastando tutto quanto gli si ponesse dinanzi. Da allora qualcosa è cambiato o almeno è avvenuto per diversi decenni quando il demanio boschivo monitorava e controllava l’intero territorio, mettendo in atto tutte le dovute e necessarie misure cautelative.
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Ultimo aggiornamento Lunedì 11 Maggio 2009 06:44 |