Casamicciola: La grande ingiustizia ! |
CasamicciolaNews - Cronaca | ||||
Scritto da Ida Trofa | ||||
Domenica 31 Gennaio 2010 16:06 | ||||
Casamicciola: La grande ingiustizia ! È finita: Anna Raffella e Ginotto non hanno più una casa. Il tecnico che disattendendo alla disposizione del giudice sull’abbattimento manuale si è assunto la responsabilità di eventuali danni. Papà Leonardo continua a gridare la sua rabbia mentre Luigi e Raffaella come tutti indistintamente, continuano a tornare sul luogo del drammatico abbattimento. La famiglia Impagliazzo che il 27 gennaio si è arricchita di un nuovo membro, non ha potuto gioire di questa nascita. Gli Interrogativi di nonno Leonardo « Io a 68 anni non ho capito nulla della vita. È tutta una associazione a delinquere, contro le persone inermi. Pedine del sistema fatto di arrampicatori votati al dio danaro. Tecnici, funzionari di ogni ordine e grado collusi. Lo sanno, e ci ridono in faccia, credendosi intoccabili, protetti dai loro agganci e dalla verità innegabile che “cane non mangia cane”. Pensiamo al giro che c’è dietro queste ditte che appaltano le demolizioni. Milioni e milioni di € spesi in mazzette. Illusi noi poche migliaia di contrastare un potere economico così vasto. Ieri hanno fatto di tutto per dare contezza della demolizione avvenuta hanno buttato giù qualcosa cambiando la disposizione di demolizione manuale, con un macchinario rotto che anche oggi era rotto. Allora chiediamoci perchè tutta questa premura. Ci sono degli interessi? Perché c’è la malafede? La malafede di chi? Del giudice, della ditta, dei tecnici responsabili della ditta? Chi spinge per guadagnare sula nostra pelle? Hanno fatto in modo di non poter perdere l’appalto, tutto è stato fatto subito. Ma perché? Hanno commesso una ingiustizia sul piano giuridico. Il piano umano orami non serve più, la tragedia si è compiuta. Io ho sbagliato siglando il funerale di questa casa con il patteggiamento e la richiesta di condono sfocato nel provvedimento del 2006. Ma noi avevamo il condono dell’85. Ristrutturavamo piano piano non essendo in mala fede lasciavamo tutto aperto. Sopra nella montagna facevano una speculazione e all’ennesima visita dei Vigili ci denunciarono anche a noi. Il cancello non c’era, la casa stava qui ed il tecnico comunale, colluso al sistema salva potenti e referenti fece il resto. Io credendo di rispondere ad una chiamata della legge che ci aiutasse a venir fuori, ho firmato questo verdetto a morte. Il sindaco del comune di Ischia ha fatto venire giù una montagna, ma gli sporchi non vedono niente, per loro ci sarà una sanatoria e la nostra di sanatoria che è dell’’85». Un evento lieto in tutto questo dolore La famiglia Impagliazzo che il 27 gennaio si è arricchita di un nuovo membro, non ha potuto gioire di questa nascita. Che questa nuova vita possa essere foriera di buoni auspici e grandi rivincite. La determinazione dl diritto L’avvocato Bruno Molinaro ha rifiutato il compenso, messo su con i soldi di una colletta fatta dai ragazzi dei “demoliscion bloc”, garantendo che sino ad un milione di € fa tutto lui. In questo rispondendo alla richiesta accorata dei familiari di Luigi e degli amici che vorrebbero dal legale che facesse il tutto per tutto per far trasparire le ragioni di questa famiglia orami distrutta che continuerà a lottare per affermare i propri diritti. Intanto tutto intorno le imponenti speculazioni stanno a guardare, ascoltando il rumore ed il tonfo dei mattoni, del tufo sgretolato. Qualcuno a detto: «Non ci sarà giustizia per questa barbarie sino alla 1000esima demolizione. Ovvero con una media di un abbattimento ogni quindici giorni, più o meno tra 50 anni, imprevisti compresi». Cinque operai di Marina di Casamicciola a rischio arresto Sono a rischio i cinque operai della Marina di Casamicciola colpiti dal provvedimento della magistratura dopo il rifiuto da parte degli stessi di rispondere all’ordine di servizio, relativo alla messa a disposizione per l’azione di demolizione a carico della famiglia Impagliazzo. Per loro è già pronto il provvedimento, il rischio è sino a quattro giorni di carcere, il resto si vedrà. « Umanamente noi non c’è la sentivamo di prendere parte a questa carognata. Non temiamo, le conseguenze del non aver risposto all’ordine di servizio, ma ci rammarichiamo per non essere stati li sotto quella casa a lottare per impedire che abbattessero». The day after Oggi la ditta incaricata dell’abbattimento non ha operato. Ruspe ferme a via Montecito, dove però non è mancata la processione di familiari, la presenza di Ginotto e Raffaella. Grandine e pioggia forte sulle macerie, quasi che il celo menasse giù a lavar via tutto questo dolore, tutto il rammarico per non essere riusciti a far passare il proprio messaggio. Il messaggio di gente umile vittime di un vizio e di forma, vittime della voglia di giustizia giusta. Vittime di un inafferrabile forza che ha voluto andare avanti sena veder ragioni e senza attendere il 7 febbraio prossimo Oggi a scuola musetti lunghi e lacrime a dirotto per il piccolo di una famiglia a rischio demolizione compagno di scuola della piccola Anna. La maestra si è vista costretta a chiamare i genitori affinchè raggiungessero la scuola per tranquillizzare e tenere stretto a se il piccolo distrutto dalla paura. I sindaci a Sant’Antonio Abate preparano l’incontro al governo Più di quaranta sindaci della Campania hanno sottoscritto un documento inviato a tutti i parlamentari sulla questione abbattimenti della case di necessità e sugli emendamenti presentati in merito al governo. C’è stato in merito ieri, un incontro a Sant’Antonio Abate dove si è deciso che i sindaci firmatari si recheranno a Roma per interloquire con i parlamentari. La data dell’incontro si saprà ad inizio settimana.
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Ultimo aggiornamento Domenica 02 Dicembre 2012 19:01 |