Napoli: Pomigliano, 6 marzo 2015, Lettera pubblica di 22 ragazze figlie di operai Fiat in occasione dell’ 8 marzo
…“CI SENTIAMO PRESE IN GIRO QUANDO CI DICONO CHE IL PEGGIO E’ PASSATO E CHE BISOGNA AVER FIDUCIA… MA FIDUCIA IN CHI? IN QUELLI CHE DOPO AVER SCIPPATO I DIRITTI AI NOSTRI GENITORI SI PREPARANO A TOGLIERLI “A PREVENTIVO” ANCHE A NOI”…?! Giusy, Francesca, Simona, Chiara e altre ragazze molto giovani e con tanti sogni, tanta energia e scarsa possibilità di vedere realizzate le proprie aspettative saranno presenti all’ 8 marzo di “nonsolodonne” e “nonsolofesta” a Pomigliano d’Arco. In poche righe, e per l’occasione, hanno voluto sintetizzare con una lettera pubblica il proprio malessere per un futuro che vedono sempre più a rischio non solo per se stesse ma anche per le proprie famiglie. Un malessere per un mondo che già sentono ostile e carico di ingiustizie.
Una testimonianza, quella di queste ragazze, della condizione delle famiglie operaie della Fiat di Pomigliano e Nola. Comitato Mogli Operai Pomigliano Via Masseria Crispo, 16 80038 Pomigliano D’ Arco (NA)
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– www.comitatomoglioperai.it
Lettera Pubblica di figlie di operai della Fiat in occasione dell’8 marzo Pomigliano d’Arco, marzo 2015 Promesse, sempre le stesse e false promesse. Promesse ripetute da anni, all’infinito, come un ossessivo ritornello. Promesse che vivono solo nelle notizie dei TG e dei giornali ma che sono smentite dalla realtà quotidiana delle nostre famiglie con i genitori in cassa integrazione e noi con gli “spiccioli” contati in tasca che bastano appena per recarci a scuola. Noi che non possiamo più permetterci nemmeno una pizza con gli amici e con un futuro in cui l’unica certezza ci sembra fatta solo di disoccupazione, disoccupazione e ancora tanta... disoccupazione! Ci sentiamo prese in giro quando ci dicono che il peggio è passato e che bisogna avere fiducia. Ma fiducia in chi?! In quelli che hanno scippato i diritti ai nostri padri lasciandoli nella condizione di non poter portare avanti la famiglia e che vorrebbero toglierli anche a noi figli… a preventivo? O in quelli che pretendono una giornata lavorativa per 500 euro al mese senza diritti e con la lettera di “benservito” sempre pronta alla prima occasione? A questo punto una domanda ci viene spontanea: ma dopo aver fatto “tabula rasa” dei posti di lavoro nel nostro Paese è forse con la “trovata” dei quartieri a luci rosse che lorsignori pensano di affrontare il dramma dell’occupazione giovanile ? Giusy, Francesca, Simona, Chiara, Elena, Michela, Fabiana, Alessandra, Annalisa, Martina, Alessia, Maria, Fabiana, Claudia, Concetta, Viviana, Sabrina, Vanja, Eleonora, Giuseppina,Vincenza, Fabiana
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