Dio non abita qui |
![]() |
NapoliNews - Cronaca | |||
Scritto da Achille Della Ragione | |||
Giovedì 26 Novembre 2009 18:48 | |||
Da troppi anni a Napoli sono gli omicidi a scandire ritmicamente il calendario, mentre tutto il territorio sfugge completamente al controllo dello Stato, che da tempo ha abdicato alle sue funzioni, vicariato dalla delinquenza organizzata, che detta legge oramai in ogni faccenda pubblica e privata. Il Comune e la Regione sono entità astratte prive di ogni potere. L’assoluta incertezza del diritto fa sì che gran parte dei malavitosi siano certi di farla franca e di dover rispondere al massimo ai rimorsi della propria coscienza, un tribunale, almeno da Dostoevskij in poi, di tutto rispetto, ma purtroppo, non ancora parificato agli ordinamenti di una moderna Repubblica. I giovani fuggono in massa verso un destino meno amaro, una diaspora di dimensioni bibliche che preclude ogni speranza di miglioramento futuro; restano soltanto i vecchi borghesi, pensionati e piccoli commercianti che oramai si sono arresi. I Napoletani sono gente antica, che non ha reciso le radici col passato e che ha rifiutato vigorosamente le suadenti sirene della modernità. Rappresentiamo una delle ultime tribù della terra in lotta contro la globalizzazione. Abbiamo alle spalle una storia gloriosa di cui siamo fieri, passeggiamo sulle strade selciate dove posò il piede Pitagora, ci affacciamo ai dirupi di Capri appoggiandoci allo stesso masso che protesse Tiberio dall’abisso, cantiamo ancora antiche melodie contaminate dalla melopea fenicia ed araba, ma soprattutto sappiamo ancora distinguere tra il clamore clacsonante delle auto sfreccianti per via Caracciolo ed il frangersi del mare sulla scogliera sottostante.
|
|||
Ultimo aggiornamento Lunedì 30 Novembre 2009 08:37 |