Modena: Appennino Modena, Leoni alla Regione: La ‘mappa delle frane’ non sia solo cartacea ma punto di partenza per piano strutturale per tutelare il territorio
Creare una “mappa delle frane” che passi da “mera rappresentazione cartacea” dei dissesti del territorio a “base per un programma di intervento a tutela del territorio appenninico”, e predisporre un “piano di intervento” in grado di sistemare la questione in maniera definitiva specificando, in aggiunta, con quali tempi e con quali modalità esso possa essere portato a compimento.
E’ quanto chiede, in una interrogazione presentata alla Giunta, il Consigliere regionale Andrea Leoni in merito ai vari dissesti idrogeologici che hanno colpito il territorio di parecchi Comuni montani nella zona dell’Appennino modenese. Il Consigliere riferisce come “i Comuni di Montefiorino, Prignano, Maranello, Zocca, Polinago, Guiglia e Montese, sono oggetto di smottamenti e crolli che hanno danneggiato, anche in modo grave, le sedi della viabilità stradale con gravi ripercussioni non solo alle persone, ma anche per le normali attività industriali ed economiche delle zone che risentono di questo stato di inadeguatezza delle direttrici di marcia del territorio”. Considerando che “tale circostanza se non affrontata in modo diretto ed esaustivo non può che condannare, anche per il prossimo futuro, i Comuni dell’Appennino della provincia di Modena al subire ciclicamente tali situazioni di pericolo”, Leoni chiede alla Giunta quale sia l’ammontare dei danni subiti dal territorio appenninico e di intervenire per risolvere tale situazione di crisi. Di seguito il testo dell'interrogazione presentata in Regione Emilia Romagna COMUNICATO STAMPA 3 aprile 2013
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Il sottoscritto Andrea Leoni, Consigliere regionale,
premesso che l’appennino modenese è divenuto un vero e proprio “campo di battaglia” per i vari dissesti idrogeologici che hanno colpito il territorio di parecchi comuni della zona montana;
considerato che - nei comuni di Montefiorino, Prignano, Maranello, Zocca, Polinago, Guiglia e Montese sono stati oggetto di smottamenti e crolli che hanno danneggiato anche in modo grave la SP623, SP486 e SP20 nonché la 41 con grave pregiudizio non solo per le persone ma anche per le normali attività industriali ed economiche delle zone che risentono di questo stato di inadeguatezza delle direttrici di marcia del territorio; - questa 'mappa del dissesto' è l’ennesima dimostrazione di una mancata e seria programmazione non solo per gli interventi di ripristino ma anche e soprattutto per quegli interventi di prevenzione che evidentemente sono mancati o comunque non sono stati adeguati per l’entità dei precedenti danni che il maltempo aveva già causato anche nel recente passato;
atteso che tale situazione se non affrontata in modo diretto ed esaustivo non può che condannare anche per il prossimo futuro i comuni dell’appennino della provincia di Modena a dover subire ciclicamente danni e situazioni di pericolo in ordine ai quali pare che da parte degli enti istituzionali preposti vi sia il più totale e colpevole disinteresse;
INTERROGA la Giunta regionale per sapere: 1) quale giudizio si dia in ordine a quanto sopra esposto; 2) se non ritenga che la 'mappa delle frane' debba passare da mera rappresentazione cartacea dei dissesti del territorio a base e programma di concrete azioni di intervento a tutela del territorio appenninico e quindi delle genti che li abitano e che lavorano; 3) a quanto ammontino, da una prima stima, i danni su richiamati e quando si vorrà procedere con i primi interventi urgenti per riattivare la circolazione e mettere in sicurezza il territorio; 4) se sia intenzione della Giunta regionale, per quanto di propria competenza, predisporre un piano di interventi non emergenziali, in grado di sistemare la questione in maniera definitiva; 5) in caso affermativo, con quali tempi e con quali modalità. Andrea Leoni
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