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BolognaNews - Cronaca
Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Fabio Filippi   
Lunedì 12 Novembre 2012 20:39

Bologna: Con Ruini risorge il cattolicesimo Liberale

Il “piccolo” libro scritto dall’eminentissimo Cardinale “reggiano” Camillo Ruini, dal titolo “Nuovi segni dei tempi” è destinato a lasciare un segno nella storia: testimonia infatti, a mio avviso, il ritorno alla politica della Chiesa cattolica romana, dopo una lunga assenza iniziata dopo il Concilio Vaticano II.

Non so quale sviluppo avrà questo ritorno, ma molti si augurano che possa condurre ad aprire una nuova strada dopo quella che ha condotto alla nascita del “cattocomunismo”ed al diffondersi di un integralismo cattolico dal vago sapore medioevale.
Si potrebbero così determinare le condizioni storiche per la riaffermazione delle tradizioni del cattolicesimo liberale; quello che inizia con San Tommaso D’Aquino, continua con Antonio Rosmini ed Alexis de Tocqueville, fino a Simone Weil ed Alcide De Gasperi.
Un cattolicesimo liberale per troppo tempo osteggiato da alcuni Prìncipi della Chiesa che hanno preferito, a momenti alterni, la teologia della liberazione ed il terzomondismo anticapitalista.
Nella storia dell’Italia e dell’Europa moderna, il cattolicesimo liberale ha avuto un ruolo determinante nel  favorire il passaggio del mondo cattolico alla modernità, dopo secoli di oscurantismo e di chiusura nei confronti dello Stato e dei suoi valori laici.
La Chiesa cattolica è passata dal non riconoscimento dello Stato Italiano, dopo la breccia di Porta Pia, al divieto posto ai cattolici di partecipare alla vita politica.
Nel 1919 vi è stata la svolta rappresentata dalla costituzione del Partito Popolare Italiano e quindi dall’ingresso in politica del mondo cattolico, soffocato nel 1925 dalla dittatura fascista.
E’ seguita una terza fase quella che ha condotto alla firma dei Patti Lateranensi nel 1929 e quindi al regime concordatario, fino alla caduta del fascismo.
Dopo di ciò vi è stata l’approvazione della nuova Costituzione dello Stato Italiano, che ha condotto al riconoscimento dei Patti Lateranensi attraverso il famoso articolo 7, tanto contestato dagli anticlericali dell’epoca, ed alle  prime elezioni politiche del 1948, che hanno visto la grande vittoria della neo-costituita Democrazia Cristiana e la sconfitta del Fronte Popolare formato da socialisti e  comunisti.
Da questo momento in poi iniziò una sistematica azione anticlericale intesa a “demonizzare” l’impegno politico diretto della Chiesa cattolica a favore della Democrazia Cristiana.
Nel nome dell’autonomia dei cattolici nelle scelte politiche è stata condotta un’aspra battaglia che aveva come obiettivo principale quello di spostare verso sinistra parte del mondo cattolico; spostamento prima reso impossibile in quanto inconciliabile, sopratutto dopo la scomunica dei comunisti.
La svolta si determinò negli anni ‘60 con il Concilio Vaticano II, che affermò l’autonomia della Chiesa dai partiti e l’autonomia dei cattolici nelle scelte politiche; una svolta che oggettivamente favorì la divisione dei cattolici in politica.
Iniziò così un travaglio durato fino ai giorni nostri e che ha coinciso con una progressiva diminuzione della capacità della Chiesa di orientare i cattolici non solo nel campo politico, ma anche in quello morale.
Nel 1974 si registra la grande sconfitta sul referendum per il divorzio; nel 1981, un’altra clamorosa sconfitta, ancora più bruciante, quella sull’aborto.
Dopo quelle sconfitte la Chiesa cattolica ed il clero hanno dato l’impressione di volere “battere in ritirata”; per il timore di nuovi insuccessi hanno rinunciato, sbagliando, a svolgere un ruolo morale in politica.
Eppure quei Comitati civici avrebbero potuto svolgere un ruolo importante se non fossero incorsi nell’errore di dividere gli italiani in cattolici e non, anziché chiamare tutti gli italiani a riflettere sull’alto valore morale dei precetti della Chiesa, a prescindere dalle convinzioni religiose.
Ecco perché la rinascita del liberalismo cattolico può essere molto importante, anche in previsione di un nuovo ruolo attivo della Chiesa in politica, pur nell’ambito di uno Stato laico.
Fabio Filippi
Gruppo Assembleare Pdl Fabio Filippi
Bologna, 12/11/2012

Ultimo aggiornamento Venerdì 26 Luglio 2013 16:27