Bologna: Carceri. Garante: sovraffollamento e sisma, in Emilia-Romagna trasferimenti in atto di detenuti e internati ma rispettare principio territorialita' della pena |
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BolognaNews - Cronaca | ||||
Scritto da Assemblea Legislativa Regionale - Servizio Informazione | ||||
Giovedì 21 Giugno 2012 11:44 | ||||
Bologna: Carceri. Garante: sovraffollamento e sisma, in Emilia-Romagna trasferimenti in atto di detenuti e internati ma rispettare principio territorialita' della pena Sono in corso in Emilia-Romagna numerosi trasferimenti di detenuti e internati, sia per ridurre l’insopportabile sovraffollamento sia per far fronte ai problemi sorti per effetto del recente terremoto. "Il ripristino di numeri se non regolamentari, almeno meno drammatici rispetto all’esistente, è certamente un fatto positivo", dichiara Desi Bruno, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, che fa l’esempio della casa circondariale di Bologna, la cui capienza regolamentare è di 480 persone, il numero dei detenuti è sceso da circa 1.200 persone a 937, con indubbio miglioramento delle condizioni di vita. Anche la casa circondariale di Ferrara dovrebbe risolvere di fatto residue preoccupazioni di sovraffollamento per effetto del trasferimento di un centinaio di detenuti in seguito ai recenti eventi sismici. Del resto, è l’articolo 42 dell’ordinamento penitenziario a prevedere che nel disporre i trasferimenti dei detenuti si debba privilegiare il criterio di vicinanza alle famiglie e che i trasferimenti possano essere disposti per motivi di sicurezza, giustizia, studi e familiari. L’art. 83 del DPR 30 giugno 200 n. 230 (regolamento penitenziario) prevede che nel caso di trasferimenti per motivi diversi da quelli di giustizia o sicurezza si deve tenere conto delle richieste espresse dai detenuti e dagli internati. Desi Bruno testimonia di aver ricevuto alcune segnalazioni che “riferiscono di trasferimenti non conformi a questi criteri e di drammi personali a cui sarà difficile far fronte, se non adoperandosi per un rientro nei luoghi dove alcune relazioni 'vitali' erano in essere. Questo si può e si deve fare”.
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Ultimo aggiornamento Giovedì 21 Giugno 2012 13:52 |